AFFRONTARE CON URGENZA IL NODO DEI CREDITI DETERIORATI CHE GRAVANO SULLE BANCHE DIVENTA CENTRALE PER LA RIPARTENZA DEL PAESE
Non vi è dubbio che le banche saranno sopraffatte da crediti deteriorati generati dalla pandemia.
La Commissione Europea ha promosso per il 25 settembre una tavola rotonda cui parteciperanno alcuni dei più alti vertici istituzionali.
Obiettivo è mettere a punto una strategia completa sui crediti in sofferenza, definendo standard condivisi su classificazione e pricing, e riparlare di una Bad Bank europea, ipotesi più volte presentata ma subito accantonata.
Oggi la gravità della situazione dovrebbe indurre un’accellerazione.
Sul fronte Italiano un’interessante ricerca del Centro Studi di Unimpresa stima in 10 milioni i soggetti (imprese e famiglie) coinvolti nella cessione dei crediti deteriorati da parte delle banche a fondi specializzati, numero che non potrà che aumentare a causa delle conseguenza economiche della pandemia da Covid-19.
Lo studio evidenzia come le normative eurepee e italiane abbiano indotto le banche a continue cessioni massive di crediti deteriorati senza tuttavia considerare il loro impatto sociale ed economico.
Tornano quindi di attualità i 3 disegni di legge presenti in Senato e che focalizzano l’attenzione sulla tutela del debitore, alla ricerca di un equilibrio tra la forza contrattuale delle banche da una parte e quella dei debitori dall’altra.
L’obiettivo è quello di riuscire a trattare i 2 soggetti con pari dignità cercando di far convivere le strategie che vengono attuate dalle società che si occupano di recuperare il credito (in modo da garantire il ritorno gli investimenti effettuati) e la tutela dei debitori, ricordandosi che dietro ai numeri ci sono persone, imprese, posti di lavoro e famiglie e che tutti questi soggetti meritano di avere un’attenzione particolare per trovare la migliore soluzione possibile.